In questi post raccolgo le mie poesie, frutto di emozioni, che mi attraversano e nelle quali cerco di trasmettere le sensazioni ed i sentimenti che mi lasciano.
Leggerete le cose che mi sento di dire in quel preciso istante .. senza nessuna pretesa, possono piacere o far sorridere l'importante è che qualcosa arrivi.
E son qui a .. rimembrare .. per non solo sonnecchiare.
Ricorda che dietro ad ogni uomo,
Altrimenti con il tuo fare perbenista,
A chi invece d'esser grati
Non mi do certo il vezzo da scrittore .. men che meno poeta, ci mancherebbe, ma a me piace comunque scrivere, almeno al momento, senza dubbio l'unico modo che conosco, per dire qualcosa.
Leggerete le cose che mi sento di dire in quel preciso istante .. senza nessuna pretesa, possono piacere o far sorridere l'importante è che qualcosa arrivi.
E SON QUI A RIMEMBRARE
E son qui a .. rimembrare .. per non solo sonnecchiare.
Con le web tecnologie .. cerco in questi dizionari ..
di sinonimi e contrari .. le parol che vadan pari ..
nel mio mingere l’inchiostro .. che siam certi lè virtuale ..
scribacchiare .. filastrocche .. racconti,
per il tempo far passare.
per il tempo far passare.
Le mie strane litanie .. che non certo son poesie ..
Dritte storte un po’ sconnesse .. e con facili premesse ..
Provo di trovare il verso .. per poggiar com’entro in dime ..
Le emozioni messe in rime .. che a volte c’entran strette ..
Inanellate o sovrascritte ..
Certe cose .. che son dette … ma di certo .. le han mai scritte ..
E’ .. che imprimendole in un foglio .. ci colpiscono l’orgoglio ..
Ste parol che ognuno ingoia .. nascondendone la noia.
Qui ste cose a me dan gioia .. poiché desto è .. il mio pensare ..
Mentre cerco di saldare .. in un modo evocativo .. l’emozioni che lasciate ..
che trascrivo .. come foglie di memoria ..
come e quando mi vien voglia … per sentirmi sempre vivo.
Nuova poesia di quelle pazze che tratta delle vita un po strana e a volte grama di chi vive lontano ...
per motivi di lavoro e non per cercar l'oro ... ma comunque sempre più spesso non hanno
altra scelta.
LORO O L'ORO?
Non correre … ti prego …
Ora lo sai.
Nuova poesia di quelle pazze che tratta delle vita un po strana e a volte grama di chi vive lontano ...
per motivi di lavoro e non per cercar l'oro ... ma comunque sempre più spesso non hanno
altra scelta.
LORO O L'ORO?

E cerco immagini, cerco canzoni,
che mi trasmettano emozioni
Abbraccio gente che non conosco.
di cui nemmeno condivido le tradizioni e le religioni
E qualche volta di nascosto,tocco una coscia ad un donna
che per denaro,non per amore fa sesso ore.
Le tocco la coscia e la cosa mi angoscia.
In quel mentre penso ... che vita di merda
mentre aspetto una chiamata, che non arriva
anche e solo perché in quel momento non c’è un cazzo di collegamento.
Ripasso al setaccio la mia vita e mi domando sempre più spesso
Ma sono qui per l’oro ?? O sono qui per loro ???
Loro che sono lontani come me e abituati
ad esser soli e a non conoscerti quasi più
A sopportarti quando ritorni …
Del resto li vedi per qualche tempo,
che è sempre meno e un solo momento
Sei diverso,sei pervaso da un sentimento
di amore e odio per questa vita
che ti dà l’oro, ma al tempo stesso
e sempre più spesso, ti stacca da loro.
Non sono patetico, solo realista,
la vita è una sola e non è una pista.
Dovremmo correre, Insieme a loro.
Le nostre donne, I nostri figli, i nostri giardini, i nostri villaggi
e tutto quello che sta nel contesto.
E del resto non vale, anzi, fa pena, correre soli.
Penso a ciò che dico e dico ciò che penso,
nel bene e nel male, se anche fa male.
Faccio quel posso e come meglio posso,
e scrivo sté cose in una livida mattina.
Le scrivo a te, chiunque tu sia,
spero ti piaccia sta pazza poesia.
Le scrivo per te, aspettando che arrivi su il caffè.
NON CORRERE TI PREGO
Non correre … ti prego …
Mentre rifiuti di vedere
che c’è tanto da scoprire …
in ogni persona c’è un mondo ….
anche se non è sempre rotondo
.
Così non corri rischi …. e te ne infischi …
Ti nascondi nel tuo guscio …
ti nascondi sei sicuro …
dentro al tuo lato oscuro …
con le tue fragilità ….
tu ti perdi la realtà …
e ti togli libertà.
Ma non correre ti prego
per proteggere il tuo ego.
Stai soffrendo … e stai fuggendo
e ti allontani …
da chi ti porge le sue mani …
che han sudato, han tremato,
e ti hanno anche sfiorato …
per donarti l’ebbrezza
di una tenera carezza.
Son rimaste … le puoi vedere
e se pur vecchie son le stesse …
Che stringendoti … sicure,
adesso han voglia di restare.
IN QUESTA VITA STRETTA


In questa vita … dove tutto corre in fretta …
Hai bisogno di emozioni …
Hai bisogno di qualcuno … che ti ascolti … che ti dica …
Quel che tu non vuoi sapere … e nemmeno vuoi vedere …
Io t’ascolto … e con fatica …
Cara amica … lascio scorrere le emozioni … E le scrivo … mentre vivo …
L’emozione … della voce … calma e dolce del mattino …
Quella fiera e lusinghiera che trasmetti verso sera …
E anche quando nella notte … nel parlar mi prendi a botte …
C’è l’emozione di una telefonata …. Che nemmeno ci è bastata …
L’ago del tempo scorre … e la vita poi ricorre …
Sto scrivendo … e sorridendo … mentre scrivo …
E sto pensando che nella tua frenesia … c’è senz’altro la poesia …
La poesia di quando piangi … mentre leggi ….
Quest’aria fritta … scritta per te …
che vai di fretta …. in questa vita che ti va stretta …
che vai di fretta …. in questa vita che ti va stretta …
Continuamente …
Scassarsi la mente … nel pensare
Ai falsi … ai ruffiani … ai finti invalidi …
A quelli che continuamente
te lo mettono a tergo ….
Il nostro culo non è un albergo ….
Allora ho preso due verbi …
Quelli essenziali … “essere” e “avere”
E chiedo a voi semplicemente …
Pensate bene e aggiungete
un aggettivo molto "prestante" …
Coglioni …
Coglioni …
E formulate a piacimento vostro …
una bella frase che vi rappresenti …
E mentre pensate serenamente …
io faccio due conti a mente e
mi domando che scriverete ….
Ma voi siete … o avete ???
Chissà ???? …
abbiate almeno l’onestà.
LE STAGIONI DELLA VITA
Cosa siamo noi ??? Cosa cerchiamo ???
A scuola impari cose importanti
LE STAGIONI DELLA VITA
Un libro pieno di nozioni …
diverse come le stagioni.
Lo sfogli piano e ne senti l’odore …
La primavera, dove tutto è un fiore
e dove tutto nasce.
l’estate calda che cresce come la passione, che ti avvolge …
la vita svolge mentre arriva fresco e cheto l’autunno …
corri nel tempo come un alunno … cogli la gioie e sopporti i dolori …
annusi l’odore … del libro che leggi mentre cambi te stesso …
scopri da solo che non sei eterno …
mentre t’arriva addosso … freddo l’inverno.
Le stagioni son queste non cambiano mai.
Checché se ne dica di questo libro chiamato vita …
apprendi appena la prefazione ….
il resto e tutta una lezione.
Chiunque tu sia non sai cosa fare ….
devi tentare … cercar di capire …
Lasciar passare …
amare … odiare … gioire e soffrire.
Non sai dapprima … come va a finire …
Cosa siamo noi ??? Cosa cerchiamo ???
In questa vita che non conosciamo.
La percorriamo, dalla A alla Zeta
Senza conoscere la meta.
Senza goderci per paura,
nemmeno l’ebbrezza dell’aria pura.
nemmeno l’ebbrezza dell’aria pura.
Noi non vediamo tante volte,
quante bellezze ci vengon tolte.
quante bellezze ci vengon tolte.
E non son gli altri, siamo noi stessi,
che alla fin fine siam proprio fessi.
che alla fin fine siam proprio fessi.
Se ci ascoltassimo,
ci nutriremmo del sorriso di un bambino
ci nutriremmo del sorriso di un bambino
del sole che si leva ogni mattino.
Non cercheremmo l’amore eterno
ci basterebbe un abbraccio,
vero e fraterno.
vero e fraterno.
Quando sei giovane, sei forte,
ti si aprono tutte le porte.
ti si aprono tutte le porte.
Percorri la tua vita, come le rosa
ha un buon profumo, ed anche spine,
Non lo gusti quasi mai, ti pungi spesso,
perché davvero sei proprio un fesso.
A scuola impari cose importanti
ed altre meno,
come il correre del treno.
come il correre del treno.
Che attraversa la tua vita,
mentre ti sfugge tra le dita.
mentre ti sfugge tra le dita.
E rimane indifferente,
perché non vede,
perché non sente.
perché non vede,
perché non sente.
Ma sarai tu, lo sprovveduto
hai corso invano,
di tante cose non hai goduto.
di tante cose non hai goduto.
E ti dirai, ma fa lo stesso,
come una specie di pesce lesso,
perché alla fine, sei solo un fesso.

Questo penso e quivi dico
LO SPAGO DELLA CRUNA

Questo penso e quivi dico
pur cercando d’esser vago,
tutti quanti abbiamo bisogno,
ogni cruna cerca il suo spago.
Fors’è meglio agir d’istinto
senza aver troppi pensieri,
certo sei, come un dipinto,
per cause che arrivano da ieri,
come un biscotto nel vino tinto.
per cause che arrivano da ieri,
come un biscotto nel vino tinto.
Nella vita siam qui a caso
e a volte anche per poco
quindi vivila per gioco
che però sia sempre serio
nel cercarti il desiderio.
Tu non far l’amor col sesso
ma nel sesso cerca amore
sicché sia per chi t’incontra
suo il ricordo di ogni cosa
e a pensarti sia contento
dal momento che hai donato
un sincero sentimento.
Lascia a gli altri la morale
a chi vive in modo insulso
a chi spesso, diviene depresso
a chi spesso, diviene depresso
senza essere mai se stesso.
Sempre pronto a giudicarti,
ma al tuo fianco non ha corso
non conosce le tue carte,
e non può nemmeno sapere
della vita tua, il trascorso.
Ma ne vuole prender parte.
Ma ne vuole prender parte.
E chi lo sa come hai amato
o quanto almeno c’hai provato
pur restandone confuso,
da chi non ti ha nemmeno capito
ma spesso offeso, e certo deluso.
La gente invero non s’avvede
di come ti trovi, come ti senti,
e, se ci provi, non se la sente,
di chieder scusa
di ciò che forse t’ha dato offesa
non se lo chiede se ha capito
per davvero quel c’hai da dire
ma ti rimprovera a menadito.
Perciò non costringerti la mente,
e se senti il vuoto tra la gente.
e se senti il vuoto tra la gente.
In questa vita assai fugace,
cerca con calma la tua pace.
mentre la vivi resta te stesso
e se puoi molto più spesso.
stai con chi puoi, con chi ti piace,
non stare solo, non fare il fesso.
non stare solo, non fare il fesso.
Pensa che ieri è già passato
ed è già inutile ricordo.
Domani ancora deve arrivare
e penserai a cosa fare.
Quindi solo oggi va ben vissuto
fino all’ultimo minuto.
Cerca di non vivere mai pago
e di una cruna esser lo spago
S'ERGE
S'ERGE
che adesso sempre tace,
suo è il parlar che odi in sogno
nell’inconscio tuo bisogno.
Scorgi un’ombra di quel fiato
che hai ormai dimenticato.
Cerchi un volto famigliare
che terresti stretto al fianco
per poterlo riabbracciare.
Di quest’uomo o forse donna,
del parente, o di un amico
nella vita tua, un passante.
Sogni e pensi che distratto,
ne è stato il tuo contatto.
Lo vorresti re incontrare,
e … potresti raccontare;
ciò che è stato o dovrai fare.
Nell’ onirico pensiero
ora ascolti quel consiglio
che snobbavi per orgoglio
ti è servito ed era vero,
quanto meno era sincero;
Ste parola lontana e stanca
ancor più ora ti manca
è solo qui, solo alla sera;
che a riascoltar ti pare vera.
La ricerchi spesso in sogno
dove nasce il tuo bisogno.
PAGLIACCIO
tra pensieri lontani e ricorrenti
ricerco sorrisi e lieti momenti,
é scorsa la vita, e mi sembra ieri.
I figli ormai sono lontani,
o fuori dal nido,
e non sentono sorgere
il flebile, inutile grido,
di un sogno ormai vuoto,
dove penso a com’ero,
e a ciò che volevo.
Quando son chiuso nella mia anonima stanza.
soffro un’angoscia, sempre più dura
ho perso l’amore, e ne cerco la cura.
Cerco qualcuno che mi capisca,
e mi regali ancora dolci emozioni,
l’illusione o l’ebbrezza,
di una semplice carezza.
Tra pensieri distorti da frasi di rito
su come trovare il cammino smarrito.
Come il mozzicone di un sigaro,
ha lasciato nell’aria il suo aroma
e la malinconia, che non gli appartiene,
sopporto la convenienza, e l’apatia
di chi invero non muove un passo per aiutarti
ma è sempre pronto ipocritamente a giudicarti.
Mi addormento invano cercando una mano
e da solo il coraggio che ritrovo
puntualmente alla fine del braccio.
Poi mi risveglio in mezzo alla gente,
che spesso sorride e m’abbraccia indifferente.
Per stare con loro, faccio spesso il pagliaccio,
ma sento nel cuore il freddo del ghiaccio.
Scrivo ste cose per dire quello che provo,
che ho perso, che penso,
e abbiano almeno un inutile senso.
IL PARADOSSO
IL PARADOSSO
Ora lo sai.
Solo chi l’ha vissuta:
può capire
l’inquietudine,
e il lamento,
della solitudine,
di una vita sempre
uguale.
E non dovresti aver paura,
di esternare i tuoi tormenti,
d’altro canto son momenti,
che abbiamo per natura.
Non nascondere il bisogno
dietro stupide parole,
che alla fine fanno male.
Dietro ai forse, ai poi
vedremo.
C’è
l’ipocrisia banale,
di far sembrar le cose uguali,
Chieder scusa a chi hai
ferito,
non vuol dire che hai torto,
e dell’altro è la ragione,
ma a lui dai il rispetto,
quello
stesso che tu chiedi.
E ora pensa, come mai ???
c’è bisogno di soffrire,
per chi
non ne vuol sapere.
Per chi impaurito t i offende,
ma a suo modo si
difende;
pur dicendo cose orrende.
E trovi qui il
paradosso:
nel riflesso di se stesso.
L'INDIGENTE
Quando scansi lo sguardo
e rimani indifferente
mentre tra la gente
incontri un indigente.
Che ne sai di quell’essere
ora scostante,
che pare appartenere
ad un mondo a te cosi distante.
Cosa è stato il suo passato,
cosa voleva per se
e per l’altrui mondo,
ora che ne schivi il lezzo
con assurdo disprezzo.
Ci barrichiamo spesso
in modo insulso,
come per istintivo impulso,
ponendoci per traverso,
a ciò che ci appare
sconosciuto e diverso.
Al mondo siamo tutti uguali,
sogniamo e soffriamo
degli stessi mali.
La gente ci prova …
E non dipende dalla razza,
e rimani indifferente
mentre tra la gente
incontri un indigente.
Che ne sai di quell’essere
ora scostante,
che pare appartenere
ad un mondo a te cosi distante.
Cosa è stato il suo passato,
cosa voleva per se
e per l’altrui mondo,
ora che ne schivi il lezzo
con assurdo disprezzo.
Ci barrichiamo spesso
in modo insulso,
come per istintivo impulso,
ponendoci per traverso,
a ciò che ci appare
sconosciuto e diverso.
Al mondo siamo tutti uguali,
sogniamo e soffriamo
degli stessi mali.
La gente ci prova …
E non dipende dalla razza,
ma dalla sorte, dove nasci,
in quale nazione,
come sarà la tua
fortuna e condizione.
come sarà la tua
fortuna e condizione.
Ricorda che dietro ad ogni uomo,
c’è un
universo,
che non conosci
forse meno fortunato, perciò “diverso”.
Altrimenti con il tuo fare perbenista,
non ti
avvedi che sei semplicemente
un
fortunato, ipocrita razzista.
ASCOLTA
Che … quando sei solo non hai gli abbracci
DANTEGGIANDO IN BENTONITE
ASCOLTA
Ascolta musica …
ciò che ti piace,
quella che dentro ti cresce …
e facci caso …
non ha colori, bandiere o idee
ne tantomeno religioni,
non divide, al contrario unisce,
solo ascoltandola lo si capisce.
La stessa musica, che ogni tanto …
in ogni dove, ci fa stare uniti e serve ai sorrisi,
o a un semplice … liberatorio pianto.
E’ solo nostra la presunzione, di darle un senso …
son le parole che a volte aggiungiamo,
ma lei è qualcosa …
che già da sola sa di immenso.
Se imparassimo per davvero
ad ascoltare gli altri come facciamo con lei
non ci sembrerebbe nemmeno vero,
di come è semplice, restar sereni,
vivere la vita ed esserne pieni.
Questo per dirti,
che ognuno come la musica
ha sempre qualcosa da offrirti.
Ha voglia di dire, di raccontare,
cosa ha fatto o sogna di fare.
o anche solo, vuole abbracciarti.
E se sei con qualcuno,
ascoltalo … ma soprattutto
non snobbarlo, potresti un giorno ..
non ritrovarlo.
Resta sereno e ascolta,
non hai scelta,
non ne potrai mai fare scorta,
quindi stacci.
DANTEGGIANDO IN BENTONITE
io vecchio, bianco per antico pelo,
mentre guardavo ciò che si faceva
gridai: "Guai a voi, che si scavate! ..."
Dovete controllar do stan li cavi
si volete mantener la verticalitate ...
e non lasciate giù cader lo cavo principe
mentre ogni gir va poi voltata.
Non abbassar di molto li fanghi
nello scavo
poiche' con benna entrate
sennò vi frana e molto piú cemento
metterete.
Cercate di controllar le armature
che nel scenderle giù
poi le incastrate
Sinnó fama di voi il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia vi sdegna:
non ragiono di voi, ma guardo e basta.
misericordia e giustizia vi sdegna:
non ragiono di voi, ma guardo e basta.
Meglio sarebbe che fosse vergine nell'imparare
e non già operatore,
si avrebbe orecchi nuovi pé ascoltare
Ostia !!! ch’io v’ebbi alcun riconosciuto,
vidi e conobbi colui
che fece per viltade il gran rifiuto.
vidi e conobbi colui
che fece per viltade il gran rifiuto.
nell'ascoltar i miei soli consigli.
Allor con li occhi vergognosi e bassi,
temendo che ’l mio dir li fosse grave,
vicino allo scavo nel parlar mi trasse.
temendo che ’l mio dir li fosse grave,
vicino allo scavo nel parlar mi trasse.
Ma vedendo dove sbattevano li cavi
capendo ch'era storto fuor di misura
mi ci incazzai ... ma,
la terra lagrimosa diede vento,
che balenò una luce vermiglia
la qual mi vinse ogni sentimento;
e caddi come l’uom cui sonno piglia.
Questo e' quello che succede secondo me sui social network
RETE SOCIALE
Questa assidua presenza
che balenò una luce vermiglia
la qual mi vinse ogni sentimento;
e caddi come l’uom cui sonno piglia.
Questo e' quello che succede secondo me sui social network
RETE SOCIALE
Questa assidua presenza
nella rete sociale,
per chi sente l'assenza
di una cosa normale.
Ti poni a cercare
un amore effimero
ma ben catalogato
come quando fai spesa
al supermercato.
Lo cerchi più' o meno,
come vorresti tu,
poi l'accetti com'è',
anche senza virtù.
Accennando una prosa
di qualche buon saggio,
per dare un valore
al tuo tempo e
farti coraggio.
Sperando
che l'altro, che sta' al di là
possa' con te, avere,
almeno delle affinità'.
Poiche' spesso ci e' canuta
la chioma,
abbiamo sprecato la vita
come un gregge,
inutile, d' animali da soma.
Senza volerlo ammettere
viviamo d'inquietudine
tentando di combattere
l'apatica e stanca solitudine.
Cerchiam l'amor altrui
cadendo in questa rete,
per spengerci la sete
attraverso un nostro lui.
A me dubbio m'assale,
siam qui a cercar qualcuno,
l'altra metà d'ognuno,
ma e' poi quel che t'appare,
e mi vorrei sbagliare,
un mezzo antisociale.
e' scritta per chi pensa
e non distratto dalla rete
gia' si e' accorto d'altri preti
che gli oscuran la ragione,
con virtuale religione.
Quindi e' inutil che s'incazzi
fin che si fa' li propri cazzi
e sta' seduto in santa pace,
con l'elite che ride e tace.
Ella e' certa della fine,
dove al postar le false mine;
si divide sol la gente,
che al fin non fara' niente.
Meglio e', scender in piazza
e gridar uniti in massa:
a quest'inutili papponi
che c'han rotto i coglioni.
E nell'agir in onor dei nostri avi
dimostrando d'esser savi:
si scacciando con ragione
chi poi ruba lo stipendio
ingrassandosi contento
dentro al nostro parlamento.
Deturpando la nazione,
financo a chi della costituzione
ne ha fatto vilipendio.
litania melensa
A chi invece d'esser grati
a questo esanime paese
l'ha riempito di falsi immigrati
e di problemi
accollando a noi le spese.
Riscattiamo non a torto
tutto ciò che c'han maltolto,
esortando a non star
seduti inerti e divisi
con gli ormai pensieri lisi,
in una stanza
che non ci ridarà speranza,
rimanendo imbrigliati in questa rete,
che di giustizia non ci toglierà la sete.
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